Via libera al sistema di supporto alle indagini patrimoniali
Ci si trova, secondo il ‘Garante’ di fronte ad un software finalmente conforme alla normativa di protezione dei dati personali

‘Via libera’ del ‘Garante per la privacy’ (provvedimento del 4 agosto 2025) al Ministero dell’Interno sulla valutazione d’impatto relativa a ‘CEREBRO’, cioè il ‘Sistema di analisi ed elaborazione dati a supporto delle indagini patrimoniali’, ritenuto conforme alla normativa di protezione dei dati personali.
Il documento dà seguito a precedenti osservazioni del ‘Garante’ e ad interlocuzioni con il ‘Dipartimento della pubblica sicurezza’.
‘CEREBRO’ è una piattaforma software centralizzata a supporto delle cosiddette indagini patrimoniali. Si tratta, nello specifico, di uno strumento investigativo ritenuto imprescindibile per individuare e sottrarre alla criminalità risorse illecitamente ottenute. Il sistema opera attraverso due funzionalità: l’acquisizione dei dati da fonti istituzionali esterne, cioè di altri soggetti istituzionali, e l’elaborazione dei dati acquisiti, sia quelli provenienti dalle fonti istituzionali che quelli immessi dal personale addetto al controllo per evidenziare possibili disponibilità finanziarie e patrimoniali sproporzionate dei soggetti controllati e quindi potenzialmente riconducibili ad attività illecite.
Nella valutazione d’impatto aggiornata, il ‘Dipartimento della pubblica sicurezza’ ha chiarito come il termine ‘web scraping’, utilizzato per descrivere la raccolta dati da parte di ‘CEREBRO’, non sia un’attività di raccolta in rete di dati personali massiva e indiscriminata, bensì l’estrapolazione mirata di informazioni da determinate ‘banche dati’. Inoltre, come richiesto dal ‘Garante’, la valutazione d’impatto identifica le misure idonee a garantire l’esercizio dei diritti dei soggetti monitorati, in particolare l’informativa (che sarà pubblicata sul sito della Polizia di Stato) e i diritti di accesso, rettifica e cancellazione.